Ieri percorrendo le strade di Roma non potevo fare a meno di notare la pubblicità di McDonald’s nei cartelli stradali e su autobus. Sei icone senza nessun messaggio bastano a creare un messaggio fortissimo nella mente dei consumatori, il brand è talmente noto che i soli schizzi di questi sei prodotti hanno un effetto grandissimo nella mente dei consumatori. L’agenzia TBWA ha sfruttato le icone per attirare l’attenzione, evocando prodotti simbolo del brand.
Sono passati circa dieci anni dalla scrittura del libro No Logo, dove si parlava dello strapotere del marketing e dove la regola principale delle multinazionali non era più creare dei prodotti per le persone che migliorino la loro vita, ma invece creare dei brand per attirare l’attenzione e i consumi. Molti prodotti si sono spogliati della loro veste vuoi che sia un logo o un messaggio e mostrano nella loro brutale essenza la loro forza e attrazione. Altri esempi sono stati nel maggio del 2009 la vodka Absolut che ha lanciato una nuova serie limitata: no label, senza etichetta. La catena di caffetterie Starbucks ha inaugurato il suo primo negozio senza marchio a Seattle, chiamandolo 15th Avenue E Coffee and Tea.
No logo, da McDonald’s a Obama, quando alla pubblicità basta un’icona.
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