Mimmo Rotella usa la tecnica del dècollage e passa dal rito della lacerazione alla seduzione dell’icona. L’artista è stato tra i primi a utilizzare i manifesti in affissione, recuperati nella notte e strappati dai muri delle strade romane, per realizzare le proprie opere. Esiste un sottile crinale che separa idealmente il mondo della pubblicità da quello dell’ arte; si tratta di una linea quanto mai instabile e permeabile che nell’ arco del ‘900 è stata percorsa e oltrepassata più volte. Universalmente conosciuto per la tecnica del dècollage, l’artista è stato tra i primi a utilizzare i manifesti in affissione, recuperati nella notte e strappati dai muri delle strade romane, per realizzare le proprie opere. Questa volta è proprio il manifesto pubblicitario il ready-made a cui l’intervento artistico conferisce una nuova dignità estetica elevandolo, da semplice prodotto in serie da tiratura tipografica a opera d’arte.”Tutte le mattine uscivo e guardavo i muri tappezzati di manifesti pubblicitari” l’artista così racconta di come la sua attenzione verso i cambiamenti del paesaggio urbano è catturata dall’iconografia pubblicitaria.
Strappo alla pubblicità
on 22 Settembre 2014
con Nessun commento
Lascia un commento